I primi tre classificati:

Simone Faggioli (Osella Fa 30, D/E2-Ss 3000): «Sono felicissimo. Non so se posso essere definito il re del Bondone, so però che questa gara è davvero durissima e vincerla è qualcosa di speciale. Vedendo il tempo che ho realizzato in prova pensavo di riuscire ad arrivare intorno ai 9 minuti e 28 secondi, ma con questo caldo è diventato tutto più difficile. Da metà strada in su più che al record ho pesato ad arrivare senza problemi. Ad un certo punto ho pensato di rischiare di meno, questa gara non è mai stata particolarmente fortunata per me e allora quest’anno ci tenevo davvero tantissimo a riuscire a vincere. Sia per me sia per tutto il team sia per Marangoni, il mio sponsor, per il quale questa è la gara di casa. Il record? Mah, ogni anno potrà accadere che arrivi qualcuno che batta il mio record. Anche in ottica campionato, italiano ed europeo, questa vittoria è molto importante».

Michele Camarlinghi (Osella Pa 30 Zytek, E2-Sc 3000): «Diciamo che sono abbastanza contento. Certo, il podio finale è un bellissimo traguardo, ma potevo fare meglio in termini cronometrici. Sono rimasto sugli stessi tempi che avevo staccato in qualifica, ma potevo scendere di molto. Fino all’ultimo intermedio andavo bene, ma dopo ho avuto qualche problema ai freni ed ho dovuto rallentare. Peccato perché stavo andando bene anche se, ripeto, il podio resta comunque un bellissimo traguardo».

Franco Cinelli (Lola B99/50 Zytek, D/E2-Ss 3000 CMS Racing Cars): «Purtroppo con questo caldo gli ultimi chilometri sono stati davvero difficili, non ho potuto spingere quanto avrei voluto. La macchina perdeva potenza e allora ho chiuso terzo, posizione che mi soddisfa, certo, ma resta un pizzico di amarezza per aver perso il secondo posto per appena un secondo. Questa è la gara più bella d’Europa e, al tempo stesso, anche la più difficile. Riuscire a cogliere un podio qui vuol dire riuscire a guidare davvero bene».

I piloti trentini:

Pio Nicolini (Skoda Fabia, gruppo A 3000+): «La macchina oggi era davvero perfetta, il pilota invece un po’ meno. Non sono riuscito a guidare come avrei voluto, non sono partito benissimo e poi per recuperare ho provato a rischiare il tutto per tutto. Ma in alcuni tornanti mi sono piantato, sono rimasto fermo e poi riprendere non è stato facile. Peccato».

Fabrizio Ferrari (Renault Clio R3, A 2000): «Fare meglio di così era davvero impossibile, fino a Candriai ho provato a spingere al massimo e sono riuscito a strappare un tempo che mi soddisfa».

Tiziano Nones (Peugeot 206 Wrc, A 3000+): «Il secondo posto di classe mi soddisfa. Sul percorso ho trovato un po’ di olio, rispetto alle prove del sabato la strada era un po’ più scivolosa e questo può avere portato all’errore alcuni piloti giovani ai primi passi in questa categoria».

Remo Decarli (Fiat X1/9, E1 Int. 2000): «È stata una gara molto sfortunata, già a Sardagna ho rotto il cambio ed ho dovuto fare tutta la salita solamente in quarta. Anche in prova sabato ho accusato lo stesso problema, abbiamo lavorato fino alle 2 di notte per cercare di sistemare tutto, ma non è servito a nulla. Speriamo che l’anno prossimo vada meglio».

Marco Cristoforetti (Porsche 997 Rsr, Gt 3000+): «Faticosa, molto faticosa. Ma davvero bellissima. È una gara nella quale non ci si può mai distrarre, in alcuni punti ho fatto davvero fatica, ma alla fine il mio tempo mi soddisfa pienamente. L’unico neo è che adesso dovrò pagare una scommessa agli amici De Tisi e Nones… Che scommessa? Non si dice…».

Giorgio De Tisi (Citroën Xara Wrc, A 3000+): «Ho fatto davvero un tempone, è una sensazione bellissima. Quando si dice la gara perfetta, è andato davvero tutto liscio e forse solo nell’ultimo tornante prima di Vason ho dovuto rallentare ma nel complesso non mi aspettavo di fare una prestazione del genere. Stabilire poi il record di categoria è davvero bellissimo».

Walter Gottardi (Gi-Pi Sport Honda, CN 1600): «Ieri sera ho avuto davvero paura di non poter nemmeno prendere il via alla gara, perché nella seconda sessione di prove ho rotto il cambio. Devo davvero ringraziare Sandro Lipparini che ha lavorato fino a notte fonda per sistemare la macchina e per permettermi di gareggiare».

Fabio Rosa (Radical Sr4, E2-Sc 1600): «Per essere un pilota che questo tipo di gara in montagna la fa una volta all’anno possono essere contento. Ho spinto sempre ed a parte una macchina sul tracciato che si era girata per il resto il tracciato era perfetto. Poi intorno c’era tantissima gente, è bello guidare con intorno una cornice del genere».

Thomas Pichler (Formula Master, D/E2-Ss 2000): «Rispetto alle prove la strada era un po’ più scivolosa, ma nel complesso sono molto contento. Ad un certo punto ho toccato con l’anteriore destra, ma per fortuna non si è trattato di nulla di grave e così ho potuto proseguire la mia corsa. Il tempo è buono, ma con questo genere di macchina, che io guidavo qui per la prima volta, per riuscire ad avere un buon feeling è indispensabile un alto numero di guide».

Adolfo Bottura (Formula Master, D/E2-Ss 2000): «Non è andata certo come speravo. Purtroppo facendo un tornante, subito dopo la località Norge, la macchina si è spenta e ripartire non è stato semplice. Mi dispiace molto, sono deluso perché puntavo a fare una bella gara di casa, fino al problemaa quel momento ero ampiamente sotto i tempi delle prove e questa è l’unica consolazione: sapere che posso andare su certi tempi».

Matteo Moratelli (Lola B99 Zytek, D/E2-Ss 3000): «Sono stanco morto, è stata una gara davvero durissima. Era la prima volta che guidavo un bolide del genere ed è andata anche troppo bene. Il caldo si è fatto sentire parecchio, non è stato facile guidare in queste condizioni ma la cosa più bella è che più guido questa macchina e più c’è sintonia. Serve un po’ di allenamento per riuscire a guidarla al meglio».

Rudi Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo, N 3000+): «Ho realizzato lo stesso tempo delle prove, identico. Pensavo di riuscire ad essere più veloce, invece il caldo si è sentito. Voglio fare una dedica speciale ad una persona che non c’è più, Delia De Florian. Una grandissima pilotessa bolzanina di corsa in montagna, a lei va il mio pensiero e quello di tanta gente che ama questo sport».

Gabriella Pedroni (Mitsubishi Lancer Evo, N 3000+): «Sono contentissima di questo podio. Ho avuto paura di non riuscire a correre, in prova ho rotto il motore e nella notte Nocentini ha rimesso completamente a posto l’auto. Devo ringraziare lui e mio padre, che è andato di corsa a Milano per procurarsi dei pezzi di ricambio che ci servivano. Hanno fatto un grande lavoro stanotte e quest’oggi la macchina era davvero perfetta. Era la prima volta che guidavo un bolide del genere, arrivare addirittura a podio nella mia categoria è una sensazione bellissima che inseguivo da tempo».

Alessio Piffer (Alfa Romeo 33, E3 A 1600): «Rispetto alle prove ho migliorato il mio tempo di ben 27 secondi, non pensavo di essere andato così bene. Pensavo si fossero sbagliati i cronometristi… Invece è la realtà e sono contentissimo. Con questo grande caldo da metà gara in su non vedevo l’ora di finire. Corsa molto difficile ma bellissima come sempre».

Altre interviste:

Fiorenzo Dalmeri (presidente della Scuderia Trentina): «La buona riuscita di questa sessantesima edizione è dovuta ad un bel lavoro di squadra. Ieri, dopo l’acquazzone che si è abbattuto sulla città, tanta gente si è subito mobilitata per perlustrare il tracciato e pulirlo da rami, sassi e detriti, che erano scivolati sulla sede stradale a causa della pioggia. E questa mattina la strada era perfetta. Ne è venuta fuori una gara straordinaria, sia per il tempo record di Faggioli sia per il gran pubblico che ha affollato il percorso. Per i piloti questa è una gara speciale e correre in una simile cornice lo è ancora di più. Poi il solo record di Faggioli indica la qualità del percorso, ha vinto il miglior pilota che c’è attualmente in Europa e siamo davvero tutti molto soddisfatti della riuscita di questa edizione».

Paolo Castelli (assessore allo sport del Comune di Trento): «È stata una bellissima edizione, è bello soprattutto vedere come il pubblico non manchi mai sui prati del Monte Bondone. Dal punto di vista sportivo è stata una gara praticamente perfetta, corsa nelle condizioni ottimali e chiusa con il record della manifestazione di Faggioli. Ma anche dal punto di vista dell’importanza di questa gara per la comunità quella di oggi è stata una vittoria, perché questa è una manifestazione che affonda le proprie radici nel Bondone, nella nostra montagna. È un binomio ormai indissolubile, la nostra montagna con questa gara».

Christian Merli (pilota): «Era scritto che finisse così, Faggioli ha attualmente il miglior pacchetto auto e pilota ed è difficilissimo batterlo. Alla vigilia pensavo riuscisse a scendere sotto i 9 minuti e 30 secondi, poi visto il grande caldo non poteva certo rischiare di compromettere tutta la gara. Dal punto di vista tecnico è stata una bella edizione, l’unico neo è stato questo caldo che ha colpito soprattutto le gomme. Voglio fare i miei complimenti a Thomas Pichler e Matteo Moratelli, si sono difesi molto bene ed hanno fatto una grande gara».