Simone Faggioli mantiene in pieno le promesse della vigilia. Dopo aver stupito tutti in prova, il driver fiorentino ha fatto il botto in gara, facendo propria la sessantesima Trento – Bondone, secondo successo personale, e stabilendo il nuovo record assoluto: 9’32”65. Un tempo che avrebbe potuto essere ancora più basso se la strada si fosse presentata nelle condizioni ottimali in cui era ieri (prima del violento acquazzone serale che ha lavato la strada) e se il re del campionato italiano e di quello europeo (cinque vittorie su cinque partecipazioni su entrambi i fronti) non avesse saggiamente pensato ad amministrare il vantaggio per fare propria questa gara. Il primato del francese Lionel Regal, tre anni dopo, va dunque “in pensione”, per la soddisfazione degli appassionati italiani, che hanno seguito con grande interesse questa edizione della Trento – Bondone via Internet attraverso il sito della Scuderia Trentina e quello di Cronoscalate.it. Impressionate la folla di spettatori distribuita lungo i 17,3 chilometri del percorso, un entusiasmo traboccante, che conferma il ritorno di fiamma di queste manifestazioni, sempre più popolari in tutta la penisola. Faggioli era il grande favorito della vigilia, anche stavolta, ma su questo tracciato fino a quando non si è tagliato il traguardo può succedere di tutto e quindi nessuno poteva dare per scontato né il successo né il primato, anche se i temponi di ieri avevano fornito indicazioni molto chiare in questo senso.

Giornata di gloria anche per il pisano Michele Camarlinghi (Osella PA 30 Zytek), che ha staccato il proprio personale (9’58”69), unico pilota insieme a Faggioli in grado di scendere sotto i 10 minuti nella gara di oggi. Nonostante sia stato penalizzato dall’usura prematura dei freni, che lo ha costretto ad alzare il pedale dall’acceleratore nel finale. Terzo il pistoiese Franco Cinelli (Lola B99/50 Zytek CMS), vincitore a Vason nel 2001 e nel 2004, che per 8 centesimi non ha abbattuto la barriera dei 10 minuti netti, per lui “maledetta”.

Quarto tempo assoluto per Francesco Leogrande, con la piccola Formula Gloria C810P di soli 1600 cc, che si è messa alle spalle parecchi bolidi ben più potenti, sfruttando la propria agilità. Strepitoso il trentino di Ravina Thomas Pichler, “pistaiolo” al volante di una vettura da soli 1600 cc (la Formula Master), che ha chiuso in 10’14”72, quinto assoluto e primo dei trentini. Tempi non esaltanti, ma piazzamenti di tutto rispetto, anche per Piero Nappi (Osella FA 30), l’altoatesino Friedrich Paller (Lola Cosworth) e Fausto Bormolini (Reynard K02). Soddisfazione per il trentino Matteo Moratelli, per la prima volta al volante di una performante Lola B99 Zytek (la stessa usata da Cinelli), che è arrivato a Vason in 10’25”28, nono assoluto.

Fra le Gt delusione per Antonio Forato (Lamborghini Gallardo), uscito di strada a poche curve dall’arrivo (alla posizione 37) dopo un’ascesa sempre al limite. Per questo tipo di veicoli, più adatti alla pista che alla montagna, è sempre complesso arrivare integri a Vason, ancora di più se la strada perde la gommatura del sabato. Così Leonardo Isolani (Ferrari 575 Gtc), vincendo, ha potuto riaprire il discorso in classifica generale scendendo sotto gli 11 minuti (10’58”84).

Il gruppo E1 ha visto primeggiare Roberto Di Giuseppe (Alfa Romeo 155 Gta) con un bel tempo, anche se non da record di classe (10’42”58), forse anche a causa dell’alta temperatura. Fuori gioco i suoi avversari più pericolosi, ovvero Eugenio Molinaro (Alfa Romeo 155 Gta), che dopo essersi allineato non è neppure partito, e Fulvio Giuliani (Lancia Delta Evo), che ha colpito un sasso dopo Candriai, rovinando l’anteriore destro e giungendo poi al traguardo a velocità ridotta. Secondo si è così piazzato Luigi Sambuco (Alfa Romeo 155), che probabilmente non si aspettava di concludere tanto in alto.

Nel gruppo A fa festa il trentino Giorgio De Tisi (Citroën Xara Wrc), la stessa auto che userà al rally di San Martino), 18° assoluto con il tempo di 10’54”57, che avrebbe potuto limare ulteriormente se l’ultimo tornante fosse entrata correttamente la marcia. Piloti trentini occupano anche le posizioni finali comprese fra il secondo e il quinto posto e si tratta di Tiziano Nones (Peugeot 206 wrc), giunto a 13 secondi dal pilota di Besenello, Maurizio Pioner (Mitsubishi Lancer Evo VI), Diego Degasperi (Peugeot 207) con “soli” 2000 cc) e Pio Nicolini (Skoda Fabia).

Nel gruppo N esulta per l’ennesima volta Rudi Bicciato (Mitsubishi Lancer Evo XIX), che ha staccato di 14”67 Roberto Chiavaroli (Mitsubishi Lancer Evo IX), il quale nella seconda parte della gara ha pagato la scelta di provare gomme nuove. Terza la trentina Gabriella Pedroni (Mitsubishi Lancer Evo VI), che si è così aggiudicata anche la classifica femminile assoluta davanti a Serena Fogarolli ed Elena Croce.

Per quanto riguarda i giovani (under-25) la coppa è finita a Gianluca Degiacomi (Formula Gloria Cp8), che ha preceduto Brus (Ghipard).

Fra le auto storiche è volato sotto gli undici minuti il ceco Petr Vondrak, al volante di una vettura di formula 2 (la March 752 Bmw F2), un risultato di grande spessore, che gli ha permesso di spazzare via ogni concorrenza. In primis quella di Mauro Nesti, che ha dovuto fare i conti con problemi tecnici sia nelle prove sia in gara, in secondo luogo a Martin Vondrak, che ieri aveva strappato il secondo tempo. Ottima la prestazione del veronese Pietro Zumerle (Porsche 911 Sc) .

Lino Vardanega (Bmw M3) festeggia la ventesima partecipazione alla Trento – Bondone con un secondo posto fra le E3 (le ex scaduta omologazione), giusto 30 secondi dietro ad Andrea Biasiotto (Bmw M3). Terzo Andrea Lombardi (Bmw M3 3200).